Il libri degli inquisitori

  • Marina Benedetti
Parole chiave: inquisizione, Frate Pietro da Verona, Jacques Fournier, Armanno Pungilupo, Guglielma da Milano

Abstract

Muovendo dalla constatazione che gli storici hanno finora trascurato di concentrare le proprie ricerche sui libri degli inquisitori, il saggio affronta la particolarmente ricca e varia documentazione superstite soprattutto riguardo Lombardiamedievale. In seguito all’uccisione di frate Pietro da Verona si era attivata la reazione degli inquisitori che scrivono manuali e summae per fornire gli strumenti giuridico-dottrinali, redigono libri contabili per dar conto del loro operato finanziario mostrando così la gestione quotidiana dell’inquisizione. Dall’analisi più approfondita emergono dei veri e propri best seller – quali la summa del frate Raniero da Piacenza attualmente conosciuta in circa cinquanta copie – o una destinazione d'uso anomala dei registri inquisitoriale nel caso del vescovo e inquisitore Jacques Fournier, poi papa Benedetto XII, che mostra spazi bianchi in attesa di essere arricchiti da miniature, una prassi del tutto insolita per in manoscritti giudiziari.

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Come citare
Benedetti, M. (1). Il libri degli inquisitori. Anales De Historia Antigua, Medieval Y Moderna, 48, 35-46. https://doi.org/10.34096/ahamm.v48.2136
Fascicolo
Sezione
Dossier. Diferencia, contestación, herejía.